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Dettaglio dell'evento

Data, ora e luogo dell'evento

Descrizione dell’evento

La proposta divulgativa di educazione e cultura finanziaria si concentra sul tema della pianificazione previdenziale e dei relativi strumenti a disposizione dei risparmiatori. Si è ritenuto opportuno affiancare altri due argomenti che, sebbene possano essere considerati indipendenti, hanno un ruolo complementare a sostegno e completamento del tema previdenziale offrendo agli utenti una visione più chiara e completa delle logiche sottostanti il processo decisionale. L’approccio didattico è di tipo interattivo, contraddistinto da: un linguaggio semplice ed immediato, adatto ad un pubblico non esperto; test di verifica sulle conoscenze iniziali (da somministrare prima che l’esposizione abbia inizio ed avente lo scopo si saggiare il livello di cultura finanziaria iniziale dei partecipanti); l’illustrazione di case study; l’utilizzo di story telling; l’assegnazione di lavori di gruppo per l’individuazione di soluzioni a casi concreti; l’utilizzo di diverse metodologie di apprendimento (tra cui: quiz, giochi, filmati, ecc…); test di gradimento finale per ciascun modulo; evento in presenza e/o on-line. In questo terzo appuntamento entriamo nel vivo della pianificazione previdenziale (che di per sé rappresenta uno, probabilmente il più importante ma comunque non il solo ed unico, dei progetti finanziari distintivi nella pianificazione del ciclo vita di una persona) per un’analisi approfondita delle caratteristiche che la contraddistinguono. Verranno analizzati gli elementi che minano la sostenibilità dei sistemi previdenziali pubblici e le risposte che in special modo sono state attuate nel nostro Paese attraverso le varie riforme previdenziali che si sono susseguite nel tempo e verrà enunciata la necessità di acquisire consapevolezza mediante lo strumento della “busta arancione” di cui saranno esaminate le logiche sottostanti il calcolo delle stime sulle future prestazioni previdenziali individuali. Questo permetterà di definire il gap previdenziale e la necessità di attuare azioni integrative mediante i cosiddetti “secondo e terzo pilastro previdenziale”. Verranno individuate le principali differenze tra “fondi negoziali” (detti anche “fondi di categoria”) e “fondi aperti”. Saranno esaminati i vantaggi che la specifica regolamentazione attribuisce a questi strumenti (sgravi fiscali, impignorabilità, insequestrabilità, esenzione dall’imposta di successione) ben distinti tra le diverse fasi di contribuzione (prima) e di erogazione (poi). Infine verrà trattato il “rischio di longevità” e quindi la necessità di attuare strategie di trasformazione del capitale in rendita vitalizia.

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Articolo aggiornato il 16 ottobre 2020