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L’alfabetizzazione finanziaria è ormai riconosciuta a livello internazionale come una competenza indispensabile per esercitare una cittadinanza economica consapevole e attiva in un contesto in cui, ad esempio, il mercato finanziario è più complesso e la vita lavorativa dei giovani è più frammentata. Le indagini nazionali sull’alfabetizzazione finanziaria condotte dalla Banca d’Italia tra gli adulti mostrano che i più giovani tendono ad avere competenze finanziarie inferiori rispetto alle altre fasce di popolazione. In Italia, il divario è particolarmente elevato e si affianca anche a divari di genere e geografici. L’indagine OCSE/PISA, condotta per l’Italia da INVALSI, dice inoltre che tra gli studenti quindicenni i divari sono legati anche all’indirizzo scolastico. Un basso livello di competenze finanziarie, anche indotto da fattori culturali, può essere causa di scelte intertemporali sub-ottimali, tra cui un basso investimento nel proprio capitale umano. Scelte sub-ottimali in questo senso possono ridurre la capacità individuale di partecipare al mercato del lavoro e di reagire agli shock economici e finanziari nel futuro, con ricadute anche macroeconomiche. Questa sessione ospiterà contributi che indaghino le competenze finanziarie, analizzando determinanti e ripercussioni della bassa alfabetizzazione finanziaria sia a livello microeconomico sia macroeconomico, anche nel confronto internazionale.