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Confermando l'impegno sul campo per la Terza Edizione del Mese dell'Educazione Finanziaria, presentiamo questa Ricerca EFFETTO COVID19 SULLE SCELTE FINANZIARIE PREVIDENZIALI che si propone di dare indicazioni insieme a esperti su come evolvono le scelte finanziarie personali e familiari correlate all’emergenza Covid-19, quali opportunità offre a famiglie e imprese la trasformazione digitale dei servizi bancari e finanziari, come è cambiato il sentimento verso il risparmio previdenziale, quale effetto hanno avuto l'instabilità, l'incertezza e l'imprevedibilità del mercato. Diamo seguito all'esigenza di aumentare la cultura previdenziale dei cittadini, a partire dai più giovani (oggi carente e inadeguata), favorendo una migliore comprensione del funzionamento del sistema di previdenza italiano, obbligatorio e complementare. Analizzare lo stato attuale per aprire le strade utili ad accrescere le competenze di base sui temi assicurativi, previdenziali e di gestione e programmazione delle risorse finanziarie personali e familiari, competenze che incidono profondamente sulla qualità della vita delle persone e si rivelano fondamentali per affrontare al meglio l'attuale momento di crisi e incertezza legato all’emergenza Covid-19. La Ricerca ha messo in evidenza alcune considerazioni base. Prima di tutto la generale, carente, competenza finanziaria della popolazione con particolare accentuazione alla "Generazione Z", la più prossima alla costruzione del futuro. Tra le fasce di popolazione ci siamo focalizzati sulla “Generazione Z”, in pratica gli studenti universitari o i lavoratori di primo impiego, ovvero i disoccupati, gli inoccupati, compresi i "neet" che non studiano, non lavorano, non cercano occupazione. In Italia sono tanti, in EU sono tra i più numerosi. Una scelta che si basa su due considerazioni: la prima, sono lo forza del domani prossimo; la seconda perché presentano motivazioni che si fanno largo, chiedendo di accedere ai servizi bancari e previdenziali in modo nuovo e integrato ad altri servizi a valore aggiunto come ad esempio l’acquisto di assicurazioni, il controllo delle spese e la pianificazione del risparmio, utilizzando lo smartphone. Risulta determinante la crescente influenza del digitale nella gestione del denaro e del risparmio, accanto al disincanto strisciante, soprattutto per la “Generazione Z”, verso i social network (dovuto all’uso dei dati, agli haters, alle fake news, al benessere psicofisico). L'uso dei social diventa più utile e pratico, lasciandosi alle spalle le perdite di tempo generalizzate. L’incertezza e la precarietà contemporanea aggravata dal Covid-19 sta potenziando la sensibilità al risparmio così come alla spesa misurata e consapevole; c'è una nuova sensibilità per la gestione attenta del denaro, che parte da uno stile di vita giusto e consapevole, che concretizza con l’attenzione a come prepararsi all’incertezza e alla apparente precarietà del futuro. Mentre interrogavamo la Generazione Z abbiamo raccolto una serie di segnali per definire uno “Scenario e Sentiment della Generazione Z”, un caleidoscopio di quello che i giovani dicono e, forse, pensano. Ne risulta una panoramica, che abbiamo cercato di armonizzare al meglio, per definire lo scenario che genera il sentiment che oggi influenza i giovani. Un terzo dei giovani ha fiducia nel futuro, un terzo ne ha poca, un terzo non ne ha alcuna. I giovani in definitiva si dividono in quattro impostazioni di vita; che si accontenta, chi reagisce e ce la fa, chi non studia e non lavora (neet), che devia nel malaffare. Il futuro per i giovani non è più una promessa; i target da conquistare sono alla portata di una esigua minoranza, richiede competizione esasperata, una “selva oscura” governata con regole falsate da mani privilegianti, dove, per conquistare il proprio spazio, gli sforzi non bastano mai, non danno garanzie, non vengono premiati con equità. I giovani non hanno chiara la realtà del loro futuro previdenziale, aggravato da una gestione condotta eccessiva generosità. Non risparmiano e spendono tutto, non solo quando guadagnano poco, anche quando guadagnano bene. Ignorano la previdenza integrativa. Le altre Generazioni al contrario risparmiano ma impiegano male il risparmio. Il Covid-19 (e non solo) ha favorito l’accumulo di giacenze liquide immobilizzate, quindi non fruttifere per gli investimenti, che in questo agosto 2020 hanno superato 1.670 miliardi, con una crescita di oltre 110 miliardi rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Solo nel periodo caldo del Covid-19 (febbraio-giugno), dette giacenze sono aumentate di 76 miliardi, una somma vicina alla manovra finanziaria. Questi numeri però riguardano solo il 7% delle famiglie che hanno raccolto un risparmio di oltre 100.000 euro.
Come fare per partecipare
Sarà possibile scaricare i video degli interventi dalle ore 11 del 30 ottobre direttamente dal sito consumerlab.it